La formula del piano solo è pratica che solo un grande strumentista può affrontare senza che gli tremino i polsi.

E Piero Bassini è un grande pianista, che 67 jazz club ha già avuto la fortuna (e il piacere) di ospitare alla fine della prima stagione.

Nato a Codogno (LO), Piero è compositore e pianista, portatore di un linguaggio che affonda le sue radici nel pianismo romantico europeo, senza però sacrificare la pronuncia ritmica e il senso del tempo che sono tipici della musica jazz. Lo si può tranquillamente inserire fra i grandi dello strumento, non solo italiani.

Personaggio schivo e poco incline a ricercare le luci della ribalta, ha forse ottenuto meno di quanto il suo talento gli avrebbe consentito, ma alcune delle sue incisioni (14, equamente divise fra la Red Records e la Splasc(H) Records) sono ancora in vetta, per numero di dischi venduti, alle classifiche del jazz italiano.

Si esibisce in piano solo nel primo set della serata, mentre nel secondo sarà affiancato da due musicisti giovani, che lui non conosce, suggeriti dal Club.

Per l’occasione si tratta di Alessandro Germini al contrabbasso e Patrizio Balzarini alla batteria.

Un esperimento di incontro fra generazioni che vedrà protagonisti, nel corso della sesta stagione, altri 3 grandi pianisti.